Anche se è un dato di fatto che il prezzo più alto
della folle ideologia nazista è stato pagato dal
popolo ebraico, non dobbiamo dimenticare che
i campi di lavoro e/o di sterminio non sono stati
progettati per gli ebrei, ma, almeno
inizialmente, per i dissidenti e i nemici del
regime, per i gruppi ritenuti “inferiori”: polacchi,
slavi, omosessuali, zingari.
Anche se è un dato di fatto che il prezzo più alto della folle ideologia
nazista è stato pagato dal popolo ebraico, non dobbiamo dimenticare
che i campi di lavoro e/o di sterminio non sono stati progettati per gli
ebrei, ma, almeno inizialmente, per i dissidenti e i nemici del regime, per
i gruppi ritenuti “inferiori”: polacchi, slavi, omosessuali, zingari.
Qualche esempio:
Mauthausen: nel 1938 Himmler
fonda la società industriale DEST per
lo sfruttamento delle cave di pietra
utili per il programma edilizio di Hitler.
Auschwitz: Himmler prende accordi personali con
la IG Farben (principale fornitrice al governo tedesco
dello Zyklon-B) per la costruzione di una industria
chimica che sfrutta carbone e acqua di cui è ricca la
zona.
Qualche esempio:
Mauthausen: nel 1938 Himmler fonda la società industriale
DEST per lo sfruttamento delle cave di pietra utili per
il programma edilizio di Hitler.
Auschwitz: Himmler prende accordi personali con
la IG Farben (principale fornitrice al governo tedesco dello
Zyklon-B) per la costruzione di una industria chimica che sfrutta carbone e
acqua di cui è ricca la zona.
Qualche esempio:
Mauthausen: nel 1938 Himmler
fonda la società industriale DEST per
lo sfruttamento delle cave di pietra
utili per il programma edilizio di Hitler.
Auschwitz: Himmler prende accordi personali con
la IG Farben (principale fornitrice al governo tedesco
dello Zyklon-B) per la costruzione di una industria
chimica che sfrutta carbone e acqua di cui è ricca la
zona.
Melk: (77 KM da Mauthausen)
viene costruita una fabbrica
sotterranea che sfrutta la
sabbia di quarzo per costruire cuscinetti a sfera per
i carri armati.
Qualche esempio:
Mauthausen: nel 1938 Himmler fonda la società industriale
DEST per lo sfruttamento delle cave di pietra utili per
il programma edilizio di Hitler.
Auschwitz: Himmler prende accordi personali con
la IG Farben (principale fornitrice al governo tedesco dello
Zyklon-B) per la costruzione di una industria chimica che sfrutta carbone e
acqua di cui è ricca la zona.
Melk: (77 KM da Mauthausen) viene costruita una
fabbrica sotterranea che sfrutta la sabbia di quarzo
per costruire cuscinetti a sfera per i carri armati.
Quasi tutti i campi sono costruiti vicini
a centri abitati
Sachsenhausen (1936): costruito a Oranienburg,
capoluogo dell’ Oberhavel, 35 km a nord di Berlino
Buchenwald (1937): costruito sulla collina
dell'Ettersberg, a circa otto chilometri da Weimar.
Mauthausen (1938): costruito in cima a una collina
sovrastante la piccola cittadina di Mauthausen
(Alta Austria) a 25 KM a est di Lienz
Dachau (1939): situato nei pressi della cittadina di
Dachau, a circa 16km a nord-ovest di Monaco di
Baviera.
Melk (1944): situato nei pressi della cittadina di Melk
(Bassa Austria).
Quasi tutti i campi sono costruiti vicini a centri abitati
Sachsenhausen (1936): costruito a Oranienburg, capoluogo dell’ Oberhavel,
35 km a nord di Berlino
Buchenwald (1937): costruito sulla collina dell'Ettersberg, a circa otto
chilometri da Weimar.
Mauthausen (1938): costruito in cima a una collina sovrastante la piccola
cittadina di Mauthausen (Alta Austria) a 25 KM a est di Lienz
Dachau (1939): situato nei pressi della cittadina di Dachau, a circa 16 km
a nord-ovest di Monaco di Baviera.
Melk (1944): situato nei pressi della cittadina di Melk (Bassa Austria).
Il programma di riarmo e di riorganizzazione delle
forze armate intrapreso dalla Germania di Hitler
richiede all’ industria tedesca un enorme sforzo.
In particolare l’ impegno bellico determina carenza
di manodopera, per questo già a partire dal 1938-39
Himmler ordina la costituzione di due società la
DEST e la DAW con lo scopo di servirsi della
manodopera dei campi di Sachsenhausen, di
Dachau, di Buchenwald per fornire pietre, ghiaia,
mattoni, cemento per l’ edilizia civile.
Ma è soprattutto dal 1942 che i nazisti sembrano
rendersi conto del grande potenziale di manodopera
che esiste nei campi di concentramento. Da questo
momento industrie e imprese di ogni tipo sfruttano
a proprio vantaggio la manodopera dei lager.
Il programma di riarmo e di riorganizzazione delle forze armate intrapreso
dalla Germania di Hitler richiede all’industria tedesca un enorme sforzo.
In particolare l’ impegno bellico determina carenza di manodopera, per
questo già a partire dal 1938-39 Himmler ordina la costituzione di due
società la DEST e la DAW con lo scopo di servirsi della manodopera dei
campi di Sachsenhausen, di Dachau, di Buchenwald per fornire pietre,
ghiaia, mattoni, cemento per l’ edilizia civile. Ma è soprattutto dal 1942
che i nazisti sembrano rendersi conto del grande potenziale di
manodopera che esiste nei campi di concentramento. Da questo
momento industrie e imprese di ogni tipo sfruttano a proprio vantaggio
la manodopera dei lager.
I comandanti dei campi ricevono per il noleggio dei
deportati da 3 fino a 5 Reichsmark dalle ditte private,
dagli 0,3 a 1,5/3 dalle aziende in mano alle SS a seconda
del grado di preparazione del lavoratore-schiavo.
Con questo sistema nel 1944 le SS ricevono per il solo
“noleggio” dei detenuti di Buchenwald l’ enorme cifra di
60.625.000 Reichsmark. (E’ molto difficile, per via delle
inflazioni in tempo di guerra, fare valutazioni esatte. Con grande
approssimazione il valore odierno in Euro potrebbe essere di
circa 260 milioni)
Nel 1948 il Reichsmarch viene sostituito con il Marco tedesco.
Fra i gruppi privati quelli che più sfruttano questa
situazione sono sicuramente i Krupp e la IG Farben, ma
l’ elenco delle imprese che impiegano la manodopera
dei lager è lunghissimo: la Waffen-Union
(Cecoslovacchia, produce mezzi blindati), la Opel
(autocarri), i Flick, la Berguette AG (Polonia),
la Volkswagen, la Telefunken, la Heinkel,
la BMW (motori per aerei) ..
I comandanti dei campi ricevono per il noleggio dei deportati da 3 fino a 5
Reichsmark dalle ditte private, dagli 0,3 a 1,5/3 dalle aziende in mano alle SS a
seconda del grado di preparazione del lavoratore-schiavo. Con questo sistema
nel 1944 le SS ricevono per il solo “noleggio” dei detenuti di Buchenwald
l’ enorme cifra di 60.625.000 Reichsmark. (E’ molto difficile, per via delle inflazioni
in tempo di guerra, fare valutazioni esatte. Con grande approssimazione il valore odierno
in Euro potrebbe essere di circa 260 milioni)
Nel 1948 il Reichsmarch viene sostituito con il Marco tedesco.
Fra i gruppi privati quelli che più sfruttano questa situazione sono sicuramente
i Krupp e la IG Farben, ma l’ elenco delle imprese che impiegano la manodopera
dei lager è lunghissimo: la Waffen-Union (Cecoslovacchia, produce mezzi blindati),
la Opel (autocarri), i Flick, la Berguette AG (Polonia), la Volkswagen, la Telefunken,
la Heinkel, la BMW (motori per aerei) ..
I campi di lavoro non sono posizionati in luoghi
segreti, spesso la loro “creazione” è pubblicizzata:
Il 30 marzo 1938 il Times di Londra riporta che
… il Gauleiter August Eigruber
dell’ Alta Austria, parlando ieri a
Gmunden, ha annunciato che,
grazie ai risultati ottenuti per la
causa nazionalsocialista, la sua
provincia avrebbe avuto lo
speciale privilegio di ospitare,
all’ interno dei suoi confini, un campo di
concentramento per i traditori di tutta l’Austria.
Questa notizia ( … ) ha suscitato un tale entusiasmo
tra il pubblico che il Gauleiter non ha potuto
continuare il suo discorso per un po’ di tempo.
Nota: Gauleiter era il capo di una sezione locale dell'NSDAP
(più comunemente noto come Partito Nazista)
I campi di lavoro non sono posizionati in luoghi segreti, spesso la loro
“creazione” è pubblicizzata:
Il 30 marzo 1938 il Times di Londra riporta che
… il Gauleiter August Eigruber dell’ Alta Austria, parlando
ieri a Gmunden, ha annunciato che, grazie ai risultati
ottenuti per la causa nazionalsocialista, la sua provincia
avrebbe avuto lo speciale privilegio di ospitare,
all’interno dei suoi confini, un campo di concentramento
per i traditori di tutta l’ Austria. Questa notizia ( … )
ha suscitato un tale entusiasmo tra il pubblico che il
Gauleiter non ha potuto continuare il suo discorso per un po’ di tempo.
Nota: Gauleiter era il capo di una sezione locale dell'NSDAP (più comunemente noto come Partito Nazista)
Testimonianza: un reclamo inviato al comandante di
polizia della gendarmeria di Mauthausen nel 1941
da una contadina, Eleanore Gusenbauer, che abitava
nelle vicinanze del campo:
“ Nel campo di concentramento di Mauthausen,
nel luogo di lavoro di Vienna Ditch gli internati sono
ripetutamente vittime di sparatorie; quelli colpiti
gravemente vivono ancora per un po’ e rimangono a
giacere vicino ai morti per ore quando non per mezza
giornata. La mia proprietà sorge su un’ altura nei pressi
di Vienna Ditch e mi può accadere spesso di essere
testimone involontaria di tali oltraggi.
Io, ad ogni modo, sono debole e una tale visione
produce una tale tensione per i miei nervi che, a lungo
andare, credo non la potrò più sopportare.
Chiedo che si faccia in modo di porre fine a tali
azioni inumane oppure vengano compiute dove
non possono essere viste.”
Testimonianza: un reclamo inviato al comandante di polizia della gendarmeria
di Mauthausen nel 1941 da una contadina, Eleanore Gusenbauer, che abitava
nelle vicinanze del campo: “ Nel campo di concentramento di Mauthausen,
nel luogo di lavoro di Vienna Ditch gli internati sono ripetutamente vittime di
sparatorie; quelli colpiti gravemente vivono ancora per un po’ e rimangono a
giacere vicino ai morti per ore quando non per mezza giornata. La mia proprietà
sorge su un’ altura nei pressi di Vienna Ditch e mi può accadere spesso di essere
testimone involontaria di tali oltraggi. Io, ad ogni modo, sono debole e una tale
visione produce una tale tensione per i miei nervi che, a lungo andare, credo
non la potrò più sopportare. Chiedo che si faccia in modo di porre fine a tali
azioni inumane oppure vengano compiute dove non possono essere viste.”
Campo di Melk: sono i deportati a occuparsi delle
operazioni di scavo dei tunnel, nei pressi di
Roggendorf, dove vengono insediate le officine
sotterranee per la
produzione di cuscinetti
a sfera.
Per facilitare i trasferimenti
tra Melk e Roggendorf,
i deportati cominciano
subito la costruzione di immense banchine di carico,
lunghe circa 230 metri e larghe 50-70, realizzate a
cavallo dei binari a Melk e alle porte del tunnel a
Roggendorf. Da queste banchine circa 7000 uomini
si arrampicano, ogni giorno, su e giù dai treni
dirigendosi verso il tunnel o allontanandosene.
Campo di Melk: sono i deportati a occuparsi delle operazioni di scavo dei
tunnel, nei pressi di Roggendorf, dove vengono
insediate le officine sotterranee per la produzione
di cuscinetti a sfera.
Per facilitare i trasferimenti tra Melk e Roggendorf,
i deportati cominciano subito la costruzione di
immense banchine di carico, lunghe circa
230 metri e larghe 50-70, realizzate a cavallo dei binari a Melk e alle porte
del tunnel a Roggendorf. Da queste banchine circa 7000 uomini si
arrampicano, ogni giorno, su e giù dai treni dirigendosi verso il tunnel
o allontanandosene.
Testimonianza del dottor Hans E. (deportato ad
Auschwitz il 13 dicembre 1943, poi trasferito a
Mauthausen, 25 gennaio 1945, infine a Melk e a
Ebensee, liberato nel maggio 1945): “ Che la gente di
Melk non sapesse affatto che a Melk ci fosse un campo
di concentramento è notoriamente una sciocchezza e
una menzogna. Ogni giorno gli internati venivano
condotti nei pressi della stazione da dove, dopo essere
stati caricati sui vagoni merci in attesa su uno dei binari
laterali, erano portati al luogo di lavoro. Nel loro
cammino per raggiungere la stazione marciavano
attraverso la città; spostandosi in due turni, colonne di
internati apparivano in città quattro volte al giorno.
Gli abitanti devono aver visto gli internati visibilmente
esausti e in condizioni miserevoli. Mentre alcuni al
ritorno dal lavoro si trascinavano faticosamente, quelli
ancora in forze trasportavano i moribondi o quelli già
morti, fin dentro il campo, su delle travi incrociate che
avevano raccolto da qualche parte.”
Testimonianza del dottor Hans E. (deportato ad Auschwitz il 13 dicembre 1943,
poi trasferito a Mauthausen, 25 gennaio 1945, infine a Melk e a Ebensee, liberato
nel maggio 1945): “ Che la gente di Melk non sapesse affatto che a Melk ci fosse
un campo di concentramento è notoriamente una sciocchezza e una menzogna.
Ogni giorno gli internati venivano condotti nei pressi della stazione da dove, dopo
essere stati caricati sui vagoni merci in attesa su uno dei binari laterali, erano
portati al luogo di lavoro. Nel loro cammino per raggiungere la stazione
marciavano attraverso la città; spostandosi in due turni, colonne di internati
apparivano in città quattro volte al giorno. Gli abitanti devono aver visto gli
internati visibilmente esausti e in condizioni miserevoli. Mentre alcuni al ritorno
dal lavoro si trascinavano faticosamente, quelli ancora in forze trasportavano
i moribondi o quelli già morti, fin dentro il campo, su delle travi incrociate che
avevano raccolto da qualche parte.”
Testimonianza di Frau Ri:
“Durante la guerra ero impiegata presso l’ ufficio
sanitario e il mio percorso quotidiano andava oltre
il campo di concentramento. Una sola volta uno
di loro venne percosso e quella volta era di
domenica. Potei solo udire, ma non vedere ( … )
mi trovavo sulla strada più in basso.
La casa dei miei genitori si trovava a cinque
chilometri di distanza da Melk (…).
E allora, alla fine del 1944, mentre il tunnel veniva
costruito –lo avevano fatto i prigionieri- avevo modo
di vederli ogni giorno. (…).
Essi erano completamente esausti, accompagnati
da due o tre sorveglianti armati di fucile.
E c’ era sempre qualcuno trasportato da altri
quattro e quel qualcuno era stremato dalla
stanchezza”.
Testimonianza di Frau Ri:
“Durante la guerra ero impiegata presso l’ ufficio sanitario e il mio percorso
quotidiano andava oltre il campo di concentramento. Una sola volta uno
di loro venne percosso e quella volta era di domenica. Potei solo udire, ma
non vedere ( … ) mi trovavo sulla strada più in basso. La casa dei miei
genitori si trovava a cinque chilometri di distanza da Melk (…).
E allora, alla fine del 1944, mentre il tunnel veniva costruito –lo avevano
fatto i prigionieri- avevo modo di vederli ogni giorno. (…).
Essi erano completamente esausti, accompagnati da due o tre sorveglianti
armati di fucile. E c’ era sempre qualcuno trasportato da altri quattro e
quel qualcuno era stremato dalla stanchezza”.
Testimonianza di padre R. (contabile dell’ufficio
centrale amministrativo del monastero benedettino
che domina Melk):
“ Era possibile osservarli dal monastero (…) mentre
marciavano tornando indietro dal Danubio.
In gruppo, un grande gruppo, ma c’era anche del
personale di guardia … dal monastero si poteva
osservare l’ intera scena.
Noi sapevamo. E, per caso, un paio di volte li vidi li,
sulla strada. Una volta vidi che trasportavano un
uomo morto. Avevano una specie di barella
sulle spalle su cui trasportavano un morto.”
Nel monastero si parla degli internati, ma solo in via
confidenziale. “Capisce -confessa padre R.- le
opinioni su questo argomento erano di natura così
inaccettabile e perseguibili, da (parlarne) solo in
cerchio ristretto. … Non era possibile sapere se si
rischiava di venire denunciati o no.”
Fuga da Mauthausen: la notte del 2 febbraio 1945, 495
prigionieri, tutti ufficiali sovietici, (gli ultimi sopravvissuti di
circa 4700, inviati al campo il 2 marzo 1944) tentano la fuga
scalando le mura che separano il campo dalla comunità.
Gli internati fuggono con la debole speranza che la gente
intorno non resti semplicemente a guardare, ma sia loro
vicina, assistendoli nella fuga. Al contrario la maggior parte
dei cittadini rifiuta la loro richiesta.
Nei propri granai, certi contadini, frugano nella paglia ansiosi
di trovare qualcosa di vivo sulle punte dei loro forconi.
La caccia del febbraio 1945 offre alla popolazione
la licenza di inseguire e assassinare.
La cittadinanza partecipa alla cattura dei fuggiaschi
con le armi date loro dalle SS.
Fuga da Mauthausen: la notte del 2 febbraio 1945, 495 prigionieri, tutti
ufficiali sovietici, (gli ultimi sopravvissuti di circa 4700, inviati al campo il
2 marzo 1944) tentano la fuga scalando le mura che separano il campo
dalla comunità. Gli internati fuggono con la debole speranza che la gente
intorno non resti semplicemente a guardare, ma sia loro vicina,
assistendoli nella fuga. Al contrario la maggior parte dei cittadini rifiuta
la loro richiesta. Nei propri granai, certi contadini, frugano nella paglia
ansiosi di trovare qualcosa di vivo sulle punte dei loro forconi.
La caccia del febbraio 1945 offre alla popolazione la licenza di
inseguire e assassinare. La cittadinanza partecipa alla cattura
dei fuggiaschi con le armi date loro dalle SS.
Infatti:
- la presenza di un campo incrementa di molto il
numero di residenti in zona: le SS spesso hanno al
seguito mogli e
figli che,
ovviamente, fanno
riferimento alla
città per spese,
divertimento ecc..,
- la presenza di un campo favorisce lo sviluppo di un
fiorente mercato nero: gli oggetti di valore, l’ oro
(compresi i denti), i vestiti di buona qualità …
sequestrati ai deportati, sono venduti, in parte, dalle
SS ai civili che a loro volta li riciclano o li commerciano,
- la presenza di un campo offre molte opportunità di
lavoro ai civili impiegati in svariate mansioni collegate
al campo stesso (esempio: rifornimento di viveri)
- la presenza di un campo consente ai civili di
“noleggiare” a basso costo la manodopera degli
internati
Infatti:
- la presenza di un campo incrementa di molto il numero di residenti in zona:
le SS spesso hanno al seguito mogli e figli che, ovviamente, fanno riferimento
alla città per spese, divertimento ecc..,
- la presenza di un campo favorisce lo
sviluppo di un fiorente mercato nero:
gli oggetti di valore, l’ oro (compresi
i denti), i vestiti di buona qualità …
sequestrati ai deportati, sono venduti,
in parte, dalle SS ai civili che a loro volta li riciclano o li commerciano,
- la presenza di un campo offre molte opportunità di lavoro ai civili impiegati in
svariate mansioni collegate al campo stesso (esempio: rifornimento di viveri)
- la presenza di un campo consente ai civili di “noleggiare” a basso costo
la manodopera degli internati
Il Castello di Hartheim é originariamente un luogo di
cura per bambini malati di mente gestito da un gruppo
di suore del convento di Alkoven. Nel 1940 i nazisti
scacciano le suore e la struttura si trasforma in un
centro di eutanasia,
nell’ ambito dell’
operazione T4, ovvero
dello stermino dei
portatori di malattie
mentali e di portatori di
handicap. Si sa che nel
corso dell’ “operazione eutanasia“ ad Hartheim, sotto la
direzione di Christian Wirth, tra il maggio 1940 e
l’ agosto 1941, vengono eliminati 18.269 handicappati.
Si tratta di pazienti sofferenti di senilità, epilessia,
disturbi neurologici, ma anche lungodegenti o criminali
malati di mente o accusati di reati contro la morale,
storpi, invalidi di guerra, ciechi, sordomuti, mendicanti.
A partire dalla Pasqua del 1940 viene dotato di forno
crematorio e dall’ agosto del 1941 la struttura si utilizza
per contribuire all’ eliminazione dei deportati dei lager
in base al programma in codice che, per ordine di
Himmler, prende il nome di “14f 13”: trattamento
speciale dei detenuti malati e deboli.
Nei registri dei lager è indicato come:
”lager di riposo“, “lager di cura”,
“sanatorio di Dachau”.
A partire dalla Pasqua del 1940 viene dotato di forno crematorio e dall’agosto
del 1941 la struttura si utilizza per contribuire all’ eliminazione dei deportati
dei lager in base al programma in codice che, per ordine di Himmler,
prende il nome di “14f 13”: trattamento speciale dei detenuti malati e deboli.
Nei registri dei lager è indicato come:
”lager di riposo“, “lager di cura”, “sanatorio di Dachau”.
Il primo trasporto per Harteim è di 70 ebrei olandesi
provenienti da Mauthausen e avviene l’ 11 agosto 1941,
il giorno seguente arrivano altri 80 prigionieri di diverse
nazionalità, il 14 agosto arrivano 45 prigionieri da Gusen.
Nel corso del 1941 si stima che un totale di 1168
prigionieri sia stato eliminato ad Hartheim.
Ma si può ragionevolmente ipotizzare che, data la
carente documentazione, gli assassinati siano stati 1580.
Nel 1942 i “viaggi della morte” portano alla camera a gas
del castello 3075 detenuti. Non si conoscono dati relativi
ad assassini per gas nel 1943. Nel 1944 , l’ 11 aprile,
vengono ripresi i trasferimenti ad Hartheim.
Gli ultimi prigionieri provenienti da Mauthausen
giungono ad Hartheim probabilmente il 10 febbraio
1944 e vengono gasati immediatamente.
Il primo trasporto per Harteim è di 70 ebrei olandesi provenienti da Mauthausen
e avviene l’ 11 agosto 1941, il giorno seguente arrivano altri 80 prigionieri di
diverse nazionalità, il 14 agosto arrivano 45 prigionieri da Gusen.
Nel corso del 1941 si stima che un totale di 1168 prigionieri sia stato eliminato
ad Hartheim.
Ma si può ragionevolmente ipotizzare che, data la carente documentazione,
gli assassinati siano stati 1580. Nel 1942 i “viaggi della morte” portano alla camera
a gas del castello 3075 detenuti. Non si conoscono dati relativi ad assassini per
gas nel 1943. Nel 1944 , l’ 11 aprile, vengono ripresi i trasferimenti ad Hartheim.
Gli ultimi prigionieri provenienti da Mauthausen giungono ad Hartheim
probabilmente il 10 febbraio 1944 e vengono gasati immediatamente.
Il 4 settembre 1945, a Linz , Vinzenz Nohel, fuochista
del crematorio testimonia che ad Hartheim sono state
assassinate complessivamente circa 30.000 persone.
Nohel viene condannato a morte nel 1946 e la sua
esecuzione
eseguita a
Landsberg.
Dai dati forniti da Pierre Serge Choumoff si ricava che,
nell’ ambito delle morti “14f 13 “ le vittime identificate
sono state 7866 così suddivise:
Il 4 settembre 1945, a Linz , Vinzenz Nohel, fuochista del crematorio testimonia
che ad Hartheim sono state assassinate
complessivamente circa 30.000 persone.
Nohel viene condannato a morte nel 1946
e la sua esecuzione eseguita a Landsberg.
Dai dati forniti da Pierre Serge Choumoff
si ricava che, nell’ ambito delle morti
“14f 13 “ le vittime identificate sono state
7866 così suddivise:
Ad Hartheim arrivano anche detenuti di altri KL.
Da Ravensbruck vengono fatti due trasferimenti di
donne, come testimonia Pereival Treite come
testimonia Pereival Treite in data 8 aprile 1947.
E’ assolutamente ragionevole ritenere che siano stati
gasati ad Hartheim anche 1000 prigionieri di guerra
sovietici che partiti dal KL Buchenwald il 19 maggio
1942 per Mauthausen non vi sono mai arrivati.
La stessa sorte può essere toccata a 189 donne del
corpo medico dell’ Armata Rossa che il 17 ottobre
1943 dovevano essere trasferite ad Auschwitz ove
non sono mai giunte.
Stesso destino può essere stato quello di 434
deportati ebrei, tra cui molti bambini.
Testimonianza di Giuliano Pajetta – matricola 110352
Mauthausen:
“Fino al settembre 1944 aveva funzionato l’ autobus
azzurro:
era un autobus
che partiva due
volte alla
settimana dal
campo per
portare
gli invalidi e i malati ad un “sanatorio“:
ne caricavano settanta alla volta, ma invece di portarli
al “sanatorio“ si accontentava di portarli a un forno
crematorio speciale installato in un castello a circa
10 km dal campo, sulla strada di Linz.”
Al Castello di Hartheim sono addette alle uccisioni,
con l’ uso del gas, dalle 60 alle 80 persone
Si tratta di civili assunti dalle SS dopo regolare domanda
di lavoro e impiegati nelle innumerevoli mansioni
necessarie al funzionamento della struttura:
dalla svestizione dei deportati alla pulizia dei locali,
all’ amministrazione, al funzionamento del crematorio …
Testimonianza di Elisabeth Lego, una delle 10/12
segretarie impiegate per evadere il quotidiano lavoro
di corrispondenza.
Pur ammettendo la sua partecipazione all’ attività di
Hartheim, lei definisce il suo lavoro come
“una cooperazione a distanza di tipo amministrativo”:
“ Il mio lavoro consisteva nel compilare i certificati di
morte assegnatimi e nello scrivere la corrispondenza
con cui si informavano i parenti delle persone gasate
e, ancora, nell’ informare la competente
amministrazione del cimitero.
Io ricevevo semplicemente l’ elenco e dovevo riempire
i suddetti documenti scritti. La causa della morte era
scritta precedentemente dal medico, il dottor
Lonauer, con una notazione a matita. In numerosi casi
si trattava di polmonite e insufficienza cardiaca.”
Testimonianza di Karl S., contadino abitante in una
cascina situata appena fuori l’ entrata del castello:
“Dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione
(del castello) vedemmo arrivare i primi trasporti. …
Riuscimmo a notare tutto così bene perché il porcile da
cui noi compivamo le nostre osservazioni, sorgeva
proprio di fronte al grande cancello d’ ingresso davanti
al quale l’ autobus doveva aspettare finché, al suono di
un campanello, la porta non si apriva e il veicolo poteva
entrare nel cortile. …
I trasporti (per lo più due o tre autobus) arrivavano
sovente, con una frequenza di due al giorno e non
passava mai molto tempo che enormi, nere, nuvole di
fumo fuoriuscissero da alcune ciminiere e diffondessero
un puzzo penetrante.
Questa puzza era così disgustosa che, a volte, quando
tornavamo a casa dal lavoro nei campi non riuscivamo
a mandar giù un solo boccone.”
Testimonianza di Karl S., contadino abitante in una cascina situata appena fuori
l’ entrata del castello:
“Dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione (del castello) vedemmo
arrivare i primi trasporti. …
Riuscimmo a notare tutto così bene perché il porcile da cui noi compivamo le
nostre osservazioni, sorgeva proprio di fronte al grande cancello d’ ingresso
davanti al quale l’ autobus doveva aspettare finché, al suono di un campanello,
la porta non si apriva e il veicolo poteva entrare nel cortile. …
I trasporti (per lo più due o tre autobus) arrivavano sovente, con una frequenza
di due al giorno e non passava mai molto tempo che enormi, nere, nuvole di
fumo fuoriuscissero da alcune ciminiere e diffondessero un puzzo penetrante.
Questa puzza era così disgustosa che, a volte, quando tornavamo a casa dal
lavoro nei campi non riuscivamo a mandar giù un solo boccone.”
Con l’ approssimarsi della sconfitta, nelle settimane
finali della guerra, le SS abbandonano gli avamposti
più lontani
imponendo ai
prigionieri
sopravvissuti
nei campi
“marce forzate”
verso lager più
interni in base all’ ordine ben preciso che “non un
solo deportato deve cadere nelle mani del nemico”.
In tal modo le colonne di deportati procedono lungo
strade che attraversano zone abitate.
Durante le marce le guardie malmenano gli internati
sparando a chiunque vacilli, si trascini o cada.
Con l’ approssimarsi della sconfitta, nelle settimane finali della guerra,
le SS abbandonano gli avamposti più
lontani imponendo ai prigionieri
sopravvissuti nei campi “marce forzate”
verso lager più interni in base all’ordine
ben preciso che “non un solo deportato
deve cadere nelle mani del nemico”.
In tal modo le colonne di deportati
procedono lungo strade che attraversano zone abitate.
Durante le marce le guardie malmenano gli internati sparando a chiunque
vacilli, si trascini o cada.
Testimonianza: lettera di protesta di un sacerdote di
Enns al vescovo di Linz:
“In questi ultimi giorni migliaia di internati sono stati
condotti lungo le strade. Molti di loro crollavano dalla
stanchezza e non riuscivano più a proseguire.
Sono stati percossi senza esitazione dalle SS di scorta,
lì sulla strada, con i calci dei fucili, oppure uccisi con un
colpo alla testa. Le colonne allora riprendevano
il cammino senza potersi occupare dei morti.
La popolazione è infuriata per questo comportamento
incivile e io prego Sua Eccellenza, l’ onorevole Signor
Vescovo, di intervenire presso il Gauleiter dell’ Alto
Danubio, affinché si ponga fine a questa condizione …
e vengano ricordati all’ ufficio competente i regolamenti
di polizia sanitaria.
Se ci sono organismi preposti alla rimozione delle
carcasse di animali, allo stesso modo deve avvenire
per la rimozione dei corpi dalle strade… “.
Testimonianza del dottor Busch-Waldeck (uno dei
sopravvissuti alla marcia della morte dal campo di
Weiner Neudorf verso Mauthausen):
“… un uomo delle SS portava in giro una sua amichetta
che aveva con sè un cane addestrato a strappare a
brani la carne umana.
L’ uomo e la donna, ridendo, si arrampicarono sopra i
corpi. Ogni volta che annusava i cadaveri il cane
ringhiava, il pelo del collo si rizzava e avanzava a strappi.
… poi, quando un prigioniero si arrestò nuovamente,
la donna disse: -Bubi, tu hai già fatto bum-bum così
spesso, ora lascia fare alla tua ragazzina bum-bum
almeno per una volta-. L’ uomo delle SS rise e passò
il mitragliatore alla donna. Il deportato era stato ferito,
ma non era ancora morto. Al che quello fece
nuovamente fuoco e disse alla donna:
-Sparare è una cosa che bisogna imparare a fare-“
GLI ALLEATI
Dal 18 ottobre all' 11 novembre del 1943 si svolge a
Mosca la terza conferenza tripartita di Mosca, con la
presenza dei tre ministri degli esteri dell'alleanza,
Cordell Hull, Antony Eden, Vjaceslav Michajlovic
Molotov. In questo contesto gli alleati prendono la
decisione di sottoporre a processo i “criminali nazisti”.
Cosa spinge gli alleati a programmare già nel
1943 un processo contro i criminali nazisti se non
sono a conoscenza delle aberranti violenze che
avvengono all’interno dei lager?
Il 20 novembre 1945 inizia a Norimberga il processo
ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale
e nella Shoah.
E se invece sanno, come mai non intervengono,
se non a fine guerra?
