Allo scoppio della guerra nel 1939 Mussolini  dichiara la “non belligeranza” dell’Italia, ma l’inarrestabile serie di trionfi dell’alleato tedesco lo rende sempre più insofferente al ruolo di comparsa in cui viene isolato. Iniziata l’invasione tedesca della Polonia, Mussolini informa i suoi ministri che ha deciso, almeno per il momento, di non intervenire nel conflitto. Scartando il termine "neutralità", che gli sembra vile e rinunciatario, conia  l’espressione "non belligeranza". Dimostrando che per lui le parole hanno più importanza dei fatti. Richiede e ottieneda Hitler un messaggio che esenta  l’Italia dall’intervento in guerra. Ma questa è per lui una decisione che lo deprime, lo prostra e lo rende più irritabile che mai. Impreca: "La razza italiana è una razza di pecore" Non c’è logica in quella imprecazione, perché il popolo italiano non c’entra affatto con la dichiarazione della "non belligeranza".  
La non belligeranza dell’Italia
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