Il Regio Esercito è  l’esercito del Regno d’Italia dal 4 maggio 1861 al giugno 1946. Viene impiegato in tutte le vicende belliche che vedono coinvolto  il Paese, ma soprattutto nella prima e nella seconda guerra mondiale. Con la fine del regno dei Savoia cambia nome in Esercito Italiano. La divisione è l’unità base del Regio esercito. Nel 1938 il Regio Esercito viene riorganizzato in divisioni di fanteria cosiddette binarie, poiché composte da due reggimenti di fanteria (invece dei precedenti tre), oltre ad uno di artiglieria. Nella seconda guerra mondiale vengono utilizzati diversi tipi di divisioni, per la maggior parte  di fanteria. Inoltre, nel corso della guerra, diverse divisioni di fanteria attivano un terzo reggimento di fanteria (contraddistinti da numerazioni  superiori a 300) per meglio svolgere incarichi di guarnigione o per conversione di unità già di Camicie Nere (CC NN). A partire dal 1º marzo 1940,  alle divisioni di fanteria ordinarie e da montagna viene aggregata una Legione d'Assalto della MVSN, composta da due battaglioni di CC. NN.  ed una compagnia mitraglieri. L'effettiva assegnazione avviene abbastanza a rilento per problemi addestrativi e per la limitata disponibilità di materiali, e risulta ancora largamente incompleta al momento dell'entrata in guerra. Numerose sulla carta, in realtà al momento della dichiarazione di guerra  la maggior parte delle divisioni italiane é incompleta sia in termini di uomini che di materiali, difatti su 78 divisioni appena 35 possono dirsi complete  di organico e materiali. Questa situazione non viene mai interamente rettificata durante il corso della guerra e una parte considerevole delle divisioni  sul territorio metropolitano o impegnate in compiti di guarnigione in Francia e nei Balcani rimangono incomplete dal punto di vista dei materiali,  dovendo anzi spesso cedere parte delle proprie dotazioni per sostenere le divisioni impegnate nelle zone di operazioni. Successivamente all'ingresso in guerra, verranno costituite numerose altre unità di livello Divisionale. Tra queste, vi sono anche divisioni di paracadutisti (due, con una terza mai  completata) ed oltre venti divisioni costiere. Queste ultime sono essenzialmente di reparti di seconda linea, di consistenza variabile a seconda  della zona di impiego. La struttura delle Divisioni