Resoconto dei fatti La collina degli eventi “Il Miramonti” racconta... ...l’eccidio
La 34° Divisione di fanteria (formata da soldati in gran parte provenienti dal fronte russo) capitanata da Paul e sotto il comando del generale Lieb, affiancata dalla 13° compagnia del 253° reggimento, provenienti dal litorale ligure, precisamente dalla zona limitrofa di Albenga, attraversano il colle del S. Bernardo dirigendosi verso Garessio. Nonostante diverse squadre di partigiani appartenenti alla brigata ''Stella rossa'' sparino più raffiche di mitragliatrice sulla colonna tedesca per impedirne l'avanzata, queste, imperterrite, proseguono portando a termine l'occupazione di Garessio. Durante la discesa dal colle i soldati tedeschi compiono opere di saccheggio e razzia in alberghi, osterie e cascine. Inutile è l'intervento di alcune forze partigiane provenienti da Ormea, inviate dalla brigata ''Val Tanaro'', ma costrette a ripiegare visto l'aggravarsi della situazione. La mattina del 25 luglio le truppe tedesche giungono a Garessio dove si vive nel silenzio e nel terrore. Nei giorni seguenti pattuglie tedesche perquisiscono tutte le case del Borgo Santuario in cerca di armi, munizioni, indumenti e quant'altro. Il 28 luglio ha inizio il grande rastrellamento garessino. La sera del 27 luglio arriva dal comando generale l'ordine di arrestare e condurre, all'alba del giorno seguente, tutti gli abitanti di Garessio nella sala dell'albergo Miramonti. Intanto verso le 7.00 del 28 luglio due ufficiali della Gestapo (Gruppo di Polizia d’Armata Segreta -751- Commissariato di Savona) prendono il controllo dell'industria farmaceutica del paese, la Lepetit, interrogando i rastrellati e suddividendoli in tre gruppi: quelli necessari all'industria, quelli da deportare e quelli da uccidere. In tarda mattinata vengono rinchiuse 200 persone all'interno dell'albergo: la maggioranza, ritenuta indispensabile per il lavoro, è liberata, una cinquantina viene destinata alla deportazione in Germania e infine 5 vengono condannati a morte e giustiziati nel primo pomeriggio. Uno solo, fingendosi morto, riesce a mettersi in salvo. Il nome dei giustiziati: Odello Giacomo, nato a Garessio il 15/01/1888. Ucciso il 28 luglio nella fucilazione al Miramonti, accusato di collaborazione partigiana. Gazzano Stefano, nato a Garessio il 15/01/1913. Ucciso il 28 luglio nella fucilazione al Miramonte, accusato di parentela con partigiani. Battaglia Anselmo, nato a Garessio il 9/08/1909. Ucciso il 28 luglio nella fucilazione al Miramonti, accusato di parentela con partigiani. Salvatico Domenico, nato a Garessio il 23/03/1907. Ucciso il 28 luglio nella fucilazione al Miramonti, accusato di parentela con partigiani.
Eccidio di Garessio 27/28 luglio 1944 I fatti